La paura è un’emozione di base e in assoluto è un’emozione da ascoltare perché ci guida verso i territori sicuri; il problema si ha quando è autoprodotta da un percorso falsato come la convinzione che succeda qualcosa o che qualcosa vada male o che si rovini tutto, una sensazione che può essere continua oppure a folate. Quel pensiero che non ci fa vivere il presente e che rovina sempre tutto, anche i momenti più belli.

 

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Quali sono i principali disturbi che tratto?

Oggi vediamo un progressivo aumento nelle persone di stati d’ansia e di stress.

Se abbiamo delle paure, delle fragilità e ci sembra di essere circondati da giudizi sia interni che esterni rischiamo di sentirci assediati senza vie d’uscita.

Si tratta di un fenomeno tipico delle società moderne, perché viviamo in una dimensione molto focalizzata sull’apparire, dove bisogna per forza essere sempre al massimo, avere case e famiglie perfette, un lavoro di successo.

Siamo immersi in una realtà competitiva, frenetica e multitasking che ci richiede l’impegno in più attività e compiti differenti.

Questa condizione dell’essere umano contemporaneo può creare disturbi come ansia, panico, stress e pensieri ricorrenti.

Ansia

L’ansia può essere definita come uno stato di agitazione diffusa dovuta a timore o paura, incertezza o attesa di qualcosa di spiacevole.
L’ansia è una fastidiosa compagna che non va mai via, alcune volte diventa urlante e si manifesta come crisi, altre volte è bisbigliante e non si riposa mai.
E’ sempre legata ad una causa anche se non sempre sappiamo quale.
Cerchiamo di raffigurare l’ansia come un’immagine: una presenza, una figura indistinta, fluttuante, vestita da una tunica nera, la pelle pallida e il naso affilato che ci accompagna sempre e ci parla riuscendo incredibilmente sempre a farsi ascoltare. Quando siamo felici ci convince che la felicità è altro, se siamo tristi ci dice che non troveremo mai la felicità, se siamo in coppia ci chiederà senza sosta se quella sia la persona per noi e se siamo soli ci dirà che non troveremo mai la persona giusta.
Alcune volte l’ansia è rifornita da pensieri paurosi ricorrenti, altre volte neanche sappiamo da dove nasce ma la sentiamo e soffriamo.
La maggior parte dei pazienti che tratto presentano come principale sintomo proprio l’ansia e chiedono aiuto affinché questa mano stretta molli la presa e lasci spazio al sollievo.

Panico

Esiste poi il panico; l’attacco di panico è quell’episodio acausale che colpisce d'improvviso e che ci pervade della sensazione di morte. Toglie il respiro e spesso ci fa finire in un pronto soccorso dove ci sentiamo osservati, giudicati, compatiti. L’attacco di panico ci condiziona sempre sia quando c’è sia quando non c’è perché, spesso, la paura anticipatoria che ci colpisce è quasi forte come l’attacco stesso. Essendo acausale non sappiamo quando arriverà e questo lo rende un avversario apparentemente imbattibile per la sua capacità di condizionarci. Non ci fa vivere e sembra non farci crescere.
Cerchiamo di raffigurare il panico come un’immagine: un cane grande e aggressivo, che vive in un bosco, e che improvvisamente esce per attaccarci. Non sappiamo e non riusciamo a prevedere i suoi assalti; cosi quando decidiamo di passeggiare nel bosco e non ci succede nulla, torniamo comunque a casa senza esserci goduti la passeggiata perché abbiamo trascorso tutto il tempo a guardarci intorno e a scattare ad ogni minimo rumore. Il panico urla e morde e non smette mai, ma si può controllare, addomesticare e fermare.

Stress

Lo stress è ormai un compagno di vita, passiamo più tempo con lui che con i nostri partner o familiari. È il male del nostro tempo, legato ad una esistenza che conduciamo in maniera condensata e di corsa, con attività programmate, continue scadenze sempre più ravvicinate e obiettivi sempre più complessi da raggiungere con il lavoro che spesso rappresenta l’unico obiettivo nella vita.
Lo stress parla ad alti volumi: i clacson delle auto, le urla delle persone, suoni indistinti e disturbanti che impediscono l’ascolto interno.
La voce dell’inconscio invece è la nostra guida profonda che parla e cerca sempre di indicarci la corretta via ma lo fa sussurrando, lo fa attraverso un linguaggio sommesso che va saputo ascoltare, ricercare e riconoscere.
Anche qui ci facciamo aiutare dalle immagini. Visualizziamo un operaio; in mano ha un martello pneumatico che gli serve per spaccare l’asfalto, non ha cuffie protettive e fa il suo lavoro assorto. Dietro di lui un pericolo si avvicina: intorno tutti si allontanano ma lui non li vede perché guarda fisso per terra e il rumore gli impedisce di ascoltare.
Una persona coraggiosa gli parla e cerca di avvisarlo ma lui non se ne accorge e prosegue la sua attività.

Pensieri ricorrenti
I pensieri ricorrenti in questo testo sono trattati a parte. Anche se spesso sono i mattoncini costituenti le fondamenta dell’ansia, secondo la mia pratica clinica, vanno riconosciuti a parte perché frequentemente presenti in maniera isolata nelle sedute con i miei pazienti. Quando i pensieri ricorrenti hanno lo scopo di creare paure e tensione, come conseguenza si genera ansia. Ma non sempre è così. I pensieri ricorrenti possono essere di varia natura. Essi possono essere destrutturanti, destabilizzanti, demoralizzanti. Sei sbagliata, non raggiungerai mai i tuoi obiettivi, la tua fidanzata non è la persona giusta per te, ti stanno per licenziare, tutti ti guardano e ti giudicano negativamente, ridono di te. Attenzione; dubitare è sempre una buona cosa. Sapere di non sapere non è solo un concetto socratico ma una buona strada da seguire in assoluto. Qui parliamo però di pensieri costanti non solo quotidiani ma continui che generano reazioni sempre più negative con il rischio finale del convincimento che la realtà sia così e ci porti di conseguenza a reagire e comportarci in relazione a questi pensieri. Pensare di essere sbagliati ci porta verso la depressione o la tristezza, ma può indurci anche a sviluppare comportamenti diversi da quelli che più ci appartengono e che sono la nostra natura. Se una rosa pensa di essere sbagliata e pensa che tutte le margherite intorno la deridano, piano piano e con grande sacrificio, muterà e finirà per diventare una specie di margherita. Attenzione non riuscirà mai ad essere una margherita e anzi a quel punto le margherite noteranno una margherita strana e la nostra rosa da quel punto in poi vivrà la sua vita da margherita atipica e con il passare del tempo questa discrasia tra la natura di rosa e l’estetica di margherita atipica provocherà una sofferenza continua e destabilizzante per la rosa e i pensieri ricorrenti di solito giudicanti avranno raggiunto il loro scopo.
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Il trattamento psicologico che propongo per ansia, stress, panico e pensieri ricorrenti

L’interesse per i disturbi d’Ansia, stress e panico è aumentato notevolmente negli ultimi anni ed è riconosciuto come uno tra i più frequenti motivi di consultazione specialistica nell’ambito dei problemi psicologici. Ecco di seguito come mi approccio alla cura di questi disturbi.

Cura dell'ansia

Il trattamento dell’ansia si concentra sul comprendere come certi sintomi per noi estremamente disagevoli siano dei segnali che hanno lo scopo di spostare la nostra attenzione su altro. Quell’altro che vive dentro di noi e spesso ci manda impulsi e spinte non sempre chiare ed univoche.
Il percorso di cura è un percorso lungo ed articolato perché il metodo Riza è una metodologia di psicoterapia del profondo e non del superficiale. E’ un viaggio verso la nostra oscurità per conoscere e illuminare le nostre zone d’ombra, allo scopo di conoscerci davvero. Bisognerà lasciar perdere il razionale ed affidarci alla guida al nostro fianco, entrare in un territorio nuovo e imparare di nuovo a comunicare con un nuovo linguaggio.

Cura del panico

Accogliere il panico è davvero un’impresa, anche solo il pensarlo sembra impossibile. Eppure avere un sintomo così acuto vuol dire che il bisogno di ascolto del nostro inconscio è davvero impellente. E’ chiaro che la grande difficoltà di un terapeuta del profondo davanti ad un paziente che soffre di attacchi di panico è il far conciliare i tempi di un percorso evolutivo, caratterizzato da una discesa nel profondo e una lenta e progressiva riemersione, con il bisogno del paziente di avere subito sollievo. Perché il risultato avvenga c’è bisogno sia che il terapeuta scelga di unire alla sua impostazione anche un percorso più superficiale, allo scopo di alleviare i sintomi e “dare ossigeno” al paziente, sia che allo stesso tempo il paziente si lasci portare chiudendo gli occhi anche se all’inizio gli sembrerà di percorrere una strada che non gli appartiene.

Cura dello stress

Nella terapia dello stress bisogna sempre tenere in considerazione che lo stress non è legato al carico di impegni che ci prendiamo ma a come percepiamo quel carico. Se si è equilibrati e in armonia con se stessi e si vive una vita compatibile con i nostri talenti ogni impegno non ci provocherà disagio, mentre all’incontrario qualsiasi piccolo carico può sembrare insormontabile. Quindi per contenere la nostra percezione di stress dobbiamo iniziare un percorso dove dapprima dobbiamo “perderci” in un territorio sconosciuto senza cartina o navigatore e solo dopo scoprire noi e i nostri talenti. Reimpossessarci della nostra vita rispettando la nostra natura è quella la risoluzione del nostro stress.

Pensieri ricorrenti e ossessioni: come curarle

I pensieri ricorrenti sono un fenomeno prettamente razionale, sono un prodotto della nostra mente; spesso sono giudicanti, critici e smontano ogni costruzione che facciamo. Mai come in questo contesto bisogna andare nel territorio delle immagini e dell’inconscio. Bisogna opporre ad un’egemonia del razionale una conquista di spazio da parte della nostra parte creativa e istintuale. La nostra parte antica e misteriosa ci deve soccorrere e prendere in mano le redini della nostra vita.

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