Al momento stai visualizzando Il vento del nuovo: un libro di poesie
libri poesie

Il vento del nuovo: un libro di poesie

Questo mese parliamo delle novità.

Come forse alcuni di voi sapranno, da pochi giorni è uscito un libro che contiene una raccolte di poesie di otto autori diversi esordienti.

Uno di questi otto sono io.

La raccolta si chiama “I poeti di Ponte Vecchio” e rappresenta per me un desiderio raggiunto dopo un lungo inseguimento.

E’ un piccolo libro, di cui nessuno si ricorderà, tranne me.

Sono 37 anni che scrivo poesie e mai c’era stata l’opportunità di una pubblicazione e oggi finalmente è successo.

Perché proprio adesso? Quali condizioni si sono verificate proprio in questo periodo?

Gli ostacoli autoindotti

Queste sono domande importanti che ci portano nel territorio dell’Anima.
L’anima fa accadere cose, diceva Jung. E le fa accadere, aggiungo io, quando lo vuole lei.
Spesso noi abbiamo sogni, ma altrettanto spesso, aggiungiamo a questi sogni una data di scadenza. La data di scadenza la decidiamo noi, non la nostra Anima e quando poi il sogno “scade” ci sentiamo falliti, tristi, sfortunati.
Cadiamo in uno stato depressivo che ci fa dire, da brave vittime patentate, che a noi non capitano mai cose belle, che a noi va sempre male e così via.
In qualche modo non sappiamo aspettare, in qualche modo lasciamo che la nostra ragione ponga delle regole ad una parte che certe regole non le ha.
E’ come se entriamo in una partita di calcio vestiti da pallacanestro e ci lamentiamo se tutti gli altri usano i piedi e mirano verso una porta. E poi alla fine usciamo tristi perché abbiamo perso.

fulvio dostuni con libro di poesie

Allargare il campo visivo

Dobbiamo lasciar fare a chi ne sa più di noi.

Se abbiamo un sogno dobbiamo impegnarci per realizzarlo, ma anche dobbiamo saper aspettare il momento che si realizzerà. Quando succederà sarà il momento giusto.

Inoltre avere un sogno non vuol dire che esso si deve realizzare nella modalità che noi riteniamo sia quella giusta.

Magari sogniamo di fare i musicisti e magari solo dopo scopriamo che mentre noi puntavamo ad un sogno la nostra Anima ci stava portando in un altro ambito del medesimo sogno. Magari insegnare musica o altro.

Bisogna fare in modo che i nostri sogni non diventino un’ossessione altrimenti lo sguardo razionale prende il sopravvento.

Le cose capiteranno quando devono capitare.

Oggi la mentalità, tanti articoli psicologici e tanti influencer in giro parlano di realizzare i propri obiettivi, parlano di modalità vincente per realizzare obiettivi e sogni.

Pare che la qualità di una persona sia direttamente proporzionale a quello che realizza e in che tempi lo fa. Ma se i tempi di realizzazione dipendono dalla parte inconscia di noi, sulla quale non abbiamo potere, se gli obiettivi che ci attendono non sono quelli che razionalmente ci poniamo, voi capirete che quelli che non realizzano gli obiettivi non sono dei falliti, ma solo delle persone che stanno percorrendo una strada altra. Che si realizzeranno in luoghi altrove e in tempi diversi.

Il marchio

Questi individui falliti o in ritardo entreranno in un mood depresso, si sentiranno fuori dal mondo di oggi e magari finiranno tra le mani di uno psichiatra sotto psicofarmaci solo perché non rispondono ad una tabella di marcia estranea alla nostra essenza.

Aver impiegato 37 anni per pubblicare un libello per quegli occhi razionali equivale ad essere un fallito, a non essere portato per la poesia e poi, forse oggi, a cosa serve la poesia.

Leggevo la storia di Ungaretti, uno che di poesie ne sapeva molto ma molto, che scriveva alcuni dei suoi capolavori mentre era in trincea a fare la prima guerra mondiale.

Impariamo da questi esempi: il realizzare un bisogno mentre si sta facendo altro.

Il nutrire le nostre passioni senza vederle come obiettivi o business. Saper volgere lo sguardo verso l’altrove e affidarsi interamente alla nostra Anima, a quello che ci percorre dentro e ci porterà dove dobbiamo arrivare, non dove pensiamo di arrivare, dove dobbiamo.

Lettura della mia poesia, l’abbandono

Dott. Fulvio d'Ostuni

Mi chiamo Fulvio d’Ostuni e sono un medico psicoterapeuta. Ho un passato da chirurgo, perché ero fermamente convinto che un chirurgo potesse salvare più vite di un clinico. Poi un incidente in moto cambiò la mia vita. Grazie alla scuola di psicoterapia di Riza Psicosomatica ho unito la mia storia medica alla psicoterapia e mi sono evoluto come medico psicoterapeuta . Oggi mi sento pronto ancora di più a dare il mio contributo agli altri.

Lascia un commento