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Primavera Interiore: come gestire attesa e cambiamento nella vita

Oggi parliamo di un argomento che è in linea con la primavera che inizierà esattamente domani, dalla data in cui sto scrivendo questo articolo.

Cos’è la primavera interiore?

La primavera arriva quando deve arrivare. Spesso si aspetta per tanto tempo con impazienza, spesso con frustrazione. La primavera poi arriva e quando arriva non si può fermare, nemmeno rallentare. La primavera è un bisogno del mondo, un bisogno irrefrenabile, senza il quale non ci sarebbe vita. Anche nella mente umana accade la stessa cosa.

Perché è importante saper attendere?

Ci sono momenti nella vita di ognuno di noi in cui c’è una continua ed incessante staticità. Nulla di nuovo all’orizzonte, una vita tutta uguale e la sensazione di perdere tempo in routine e scadenze.

La saggezza della natura: il valore della quiescenza

La natura conosce l’arte dell’attesa. Prima che arrivi la primavera la natura e molti animali vanno in uno stato di riposo o quiescenza nel quale attendono. Nel loro letargo si preparano all’esplosione di vita che li sta aspettando.

Staticità e cambiamento: cosa accade nella nostra mente?

Nella mente umana ci sono delle differenze. Noi non abbiamo, quasi mai, la saggezza di attendere e di cogliere l’importanza della quiescenza, della lenta e progressiva preparazione. Noi non sappiamo stare in letargo. Difficilmente comprendiamo che per grandi evoluzioni sono necessarie grandi preparazioni e le grandi preparazioni prevedono attesa, raccolta, studio, riflessioni, ricadute, dubbi e paure. ali sentimenti, come dubbi e paure, non devono essere visti come debolezze o disturbi da curare. Esse sono la benzina necessaria alla preparazione al cambiamento. Oggi per le paure si utilizzano gli psicofarmaci, non comprendendone il valore. Se si facesse fare a tutto ciò il suo corso dentro di noi, ad un certo punto, saremmo pronti e tutto svanirebbe per divenire altro. Saggezza e pazienza sono due virtù miracolose alla nostra portata, che nei tempi moderni sono in profonda decadenza.

Il click della primavera: riconoscere i momenti di svolta

Spesso, lunghi tratti della nostra vita servono per arrivare pronti ad uno specifico momento, ad una nuova vita, che arriva e va colta con gli strumenti costruiti nella lunga e lenta staticità. Poi improvvisamente accade qualcosa, accade il famoso click, inizia uno sbocciare improvviso, come se i fiori si parlassero e si avvertissero. Come se si dessero il via libera. Così arriva la primavera. Se ci guardiamo dentro scopriremo che almeno una volta nel nostro passato ci siamo sentiti sbocciare.

Come prepararsi attivamente al cambiamento interiore

A tutti noi sarà capitato di trovare un’energia inaspettata per ribellarci dalle catene. Quella è stata una delle nostre primavere. Ricordando, troveremmo prima di quella grande ribellione, lunghi tempi di sofferenza e di staticità. Magari ci siamo anche detti, dopo, qualcosa come: ”ma quanto ci ho messo a farlo?” Invece la risposta corretta sarebbe stata che ci abbiamo messo il tempo necessario per esser pronti, ci abbiamo messo una stagione, quella che precede la primavera. Abbandoniamo il giudizio, abbandoniamo il confronto. Sentiamo e percepiamo.

Guarda l’immagine qui sotto e prova a percepirti fiore, prova a percepirti senza pensarti. Ascolta la voce della primavera, sentiti parte della natura, senti fluire la vita in te.

Piccoli gesti per favorire il cambiamento positivo

La primavera quando deve arrivare arriva. Se non è ancora arrivata non è demerito nostro, semplicemente non è ancora il momento. Noi, però, possiamo fare qualcosa… possiamo preparare il terreno. Possiamo imparare a vivere i momenti di attesa comprendendone il significato. Possiamo fare dei gesti che richiamino in noi e nel mondo intorno a noi il desiderio di primavera. Il cambiamento va desiderato, ma va anche suscitato. Un gesto votivo, si sarebbe chiamato in altri tempi. Quel piccolo cambiamento volontario che rappresenta la nostra disponibilità ad accogliere nuove e decisive energie positive. Ognuno di noi che desidera quell’energia faccia un gesto votivo. Inserire qualcosa di nuovo nella nostra vita, chiudere una cosa vecchia facile da chiudere, svuotare, ordinare, pulire. Un piccolo gesto pratico… più piccolo è, più significativo può essere. Andiamo verso la primavera, andiamoci a braccia aperte. Con coraggio, con spirito di avventura, come Cristoforo Colombo mentre stava per vedere la terra.
Buona primavera a te!

Dott. Fulvio d'Ostuni

Mi chiamo Fulvio d’Ostuni e sono un medico psicoterapeuta. Ho un passato da chirurgo, perché ero fermamente convinto che un chirurgo potesse salvare più vite di un clinico. Poi un incidente in moto cambiò la mia vita. Grazie alla scuola di psicoterapia di Riza Psicosomatica ho unito la mia storia medica alla psicoterapia e mi sono evoluto come medico psicoterapeuta . Oggi mi sento pronto ancora di più a dare il mio contributo agli altri.