Arrivano le feste, i tanti momenti di gioia, convivialità.
I regali, i bambini in festa, l’albero di Natale, o chi preferisce il presepe.
La scuola che si ferma e il lavoro che (tranne alcuni) subisce dei rallentamenti, magari una pausa e le ferie.
Per alcuni è tempo di tredicesima o di bonus. Per altri è tempo di shopping, feste e addobbi.
Il Natale però non è solo questo.
E’ anche tempo di rinunce, di lavoro che non si ferma, anzi aumenta, oppure di lavoro che non c’è o di aumento delle spese senza avere denaro in più.
Esiste un Natale per chi è in guerra e per chi è malato a casa o in ospedale.
Esiste un Natale per chi è solo perché ha da poco perso un proprio caro e si appresta a trascorrere una festività così importante senza colui o colei che ne ha condivise decine insieme o c’è anche chi trascorre il Natale da sola o da solo con la propria famiglia in un’altra casa con altri compagni di festa.
Il Natale tra gioia e sofferenza: una festa dai molti volti
Il Natale non è solo gioia ma anche altro.
La televisione e il macchinario pubblicitario ci presenta un momento in cui tutti sono felici e tutti sono più buoni, dove ci deve essere solo positività e buone maniere e più l’immagine delle festività migra verso il felice più coloro che non hanno motivo e voglia di festeggiare si sentono sempre più lontani ed esclusi dal mondo.
Empatia e riflessione interiore: comprendere chi non riesce a festeggiare
Tra gli esempi tristi e reali che ho riportato chi veramente tra loro non vede l’ora di festeggiare il Natale? Probabilmente nessuno, mentre, sempre probabilmente, tutti non vedono l’ora che passi in fretta tutto il periodo.
Io vorrei dedicare un pensiero a loro, non nel senso di mandare un abbraccio come tanti se ne mandano in questo periodo, spesso non sinceri o peggio spesso anche strumentalizzati, come le pubblicità “chiedi denaro” molto più presenti a Natale, come se i bisognosi lo fossero di più a fine dicembre.
Come empatizzare con chi è solo o in difficoltà durante le festività
Vorrei che tutti noi facessimo ora un esercizio di empatia.
Immaginiamo un evento che ci spaventerebbe della nostra vita e che non vorremmo vivere.
Pensiamone uno solo e immaginiamo di essere lì in quel momento.
Ora percepiamo per un istante la tristezza, il senso di vuoto e il freddo che si prova.
Teniamolo dentro di noi per qualche secondo e poi invece pensiamo ad una cosa bella che abbiamo. Una cosa bella che abbiamo sempre, indipendentemente dal Natale.
Sentiamo ora il calore e il sollievo dopo questo brutto pensiero.
Bene. Ora siate consapevoli, se avete fatto l’esercizio, che ci sono persone in cui il freddo che abbiamo immaginato noi sia forte (molto più del nostro), sia continuo per tanto tempo e non sia seguito dal sollievo.
In questo momento state empatizzando con coloro che per un motivo o per l’altro sono tristi, in difficoltà o sole. In alcuni casi possono essere persone raggiungibili e vicine a noi, che stanno aspettando quel calore, quel sollievo che non arriva. Se potessimo essere noi o una nostra azione quel sollievo? Ci abbiamo mai pensato?
Il peso dell’attesa e la necessità di guardare avanti: il messaggio di Orfeo ed Euridice
Per poter essere veramente in pace con noi stessi e saper incontrare non solo la luce ma anche l’oscurità bisogna saper empatizzare, sentire veramente nel profondo.
Così potremmo incontrare le nostre ombre ed imparare a comprendere quelle degli altri, quelli che tanta voglia di festeggiare il Natale non la hanno, ma forse un po’ potrebbe fare loro bene.
Oggi dicevo ad una mia paziente in una situazione simile a quelle descritte prima che dopo un grande trauma appena superato bisogna fare una cosa il prima possibile. Bisogna smettere di voltarsi e guardare davanti a noi, perché quel trauma è servito proprio a quello, ad insegnarci a voltare lo sguardo.
Il Mito di Orfeo ed Euridice raccontato da Ovidio nelle Metamorfosi spiega in maniera magistrale questo concetto. Insegna che se si raggiunge il più grande ed insperato risultato e ci si volta indietro si perde tutto e per sempre.
Investire in consapevolezza: sentire davvero l’anima e le sue esigenze
Auguriamoci buone feste quindi, in cui impariamo a guardare dentro di noi e dentro le persone a noi vicine, in cui ci facciamo carico, ognuno nel rispetto dele proprie possibilità, del peso di questo mondo, in cui investiamo in consapevolezza e condivisione e magari cercando una via per cui essere fieri di noi.
Buon Natale
Approfondimenti e risorse: video-esercizi e nuove rubriche
Nel Blog dello scorso mese vi avevo promesso un esercizio immaginativo sulla capacità di fermarci per ascoltare la voce dell’anima.
Lo troverete postato come video sul mio canale youtube insieme al video di questo articolo.
Vi aspetto numerosi. Vi chiedo di iscrivervi al mio canale youtube e se avete piacere alla pagina facebook “La casa dell’anima”
Vi aspetto numerosi.
Dal mese di dicembre inoltre la rivista Dimagrire ha presentato una nuova rubrica sul tema della psiche che mi è stata affidata dal mio maestro e mentore Raffaele Morelli, che ringrazio. Questo spazio mi permetterà, mensilmente, di toccare argomenti che hanno una relazione con il dimagrire ma ancora di più con la mente e il suo modo di funzionare, vi consiglio di leggermi, troverete spunti interessanti anche se non avete la necessità di perdere peso.
Ciao