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Il contatto con l’anima

L’anima ci parla, ci parla da quando siamo bambini, ci sussurra la via sommessamente affinché noi, ispirati, scegliamo la via giusta di volta in volta. E’ una signora senza età che parla a bassa voce. Suggerisce e non impone, invoglia e non costringe, sorride e non sgrida. Ascoltare l’anima è facile se c’è silenzio. Lei comunica con le sensazioni, le percezioni, le immagini.

Ascoltare l’anima: come riconoscere i suoi segnali

Pensate a quante volte ci è capitato di incontrare una persona e di avere una sensazione a pelle negativa, ma di continuare a frequentarla perché bella, simpatica, di buona famiglia, con un bel lavoro, che ci fa ridere e poi, dopo mesi o anni trovarsi soli, feriti e abbandonati. E quella sensazione da subito ci aveva avvisato.
Oppure iniziare un’esperienza e sentirsi in qualche modo nel posto sbagliato e nel momento sbagliato ma proseguire perché tutti ce lo consigliavano, perché razionalmente ci sembrava la cosa giusta da fare e poi… trovarsi con un pugno di mosche in mano.
Quante volte, viceversa, ci siamo buttati in qualcosa di illogico e che tutti, compresi noi, definivano sbagliato, ma con una grande energie e una sensazione di benessere proveniente dal profondo e dopo anni ci siamo trovati ad aver realizzato qualcosa di grande in cui nessuno avrebbe mai creduto.
L’anima ha parlato, lei ci ha suggerito e a volte l’abbiamo ascoltata a volte no.
Purtroppo, come dicevo prima, l’anima sussurra e questo oggi è diventato un problema.
Provate a sentire una persona vicino a voi che vi parla sottovoce se vi trovate davanti ad un cantiere per strada in cui stanno usando un martello pneumatico.
Cosa riuscireste a sentire?
Nulla ovviamente.

Il frastuono moderno: perché è difficile ascoltare l’anima oggi

Oggi c’è troppo frastuono. I social media, i ritmi della vita, la velocità, i telefoni che suonano, le mail che arrivano…troppo rumore! Così è quasi impossibile ascoltare la voce dell’anima.
Così tanti di noi hanno smesso di ascoltarsi, e hanno prestato attenzione all’unica voce che si sente nel frastuono, la voce dell’Io razionale, che guida secondo parametri lineari: probabilità, ciò che sembra giusto e non ciò che sa di buono, ciò che appare e non ciò che è.
Questa tipologia di scelta porta all’errore, e l’errore, soprattutto se ripetuto, causa bassa autostima e la conseguente paura di sbagliare, paura che qualcosa accada e mandi all’aria i nostri piani razionali.
Piani fragili come un castello di carte su di un tavolo di legno poggiato sul bordo di una scogliera in una giornata ventosa.
La paura che succeda qualcosa si può chiamare in un altro modo…si può chiamare ansia.
Paura di qualcosa di indistinto che non ci lascia mai.

Eccoci qui nella società e nel tempo in cui l’ansia ha raggiunto livelli mai toccati in passato, un tempo di disagio, un tempo in cui tante anime stanno manifestando la loro inquietudine con questo sintomo. Si perché la paura generalizzata se letta in maniera razionale vuol dire: ”abbiamo costruito un buon piano di azione, me se accadesse qualcosa di imponderabile e tutto andasse a finire male?”

Invece l’anima con lo stesso sintomo ci prova a dire: “stai andando in una direzione sbagliata, attento, puoi ancora riprendere il giusto cammino, ma devi cambiare visione. Questa non va bene.”
Guardate le due voci come sono diverse. La prima, quella del razionale, teme il futuro perché non riesce a vederlo e ci trasmette una visione previsionale pessimistica.
La seconda ci dice oggi cosa sta andando male e ci garantisce il benessere se impariamo a guardare, come se il futuro le fosse noto. Ed è proprio così, non necessariamente nel senso di prevedere i singoli episodi, ma nel senso che, se adottassimo la giusta visione e la giusta propensione all’ascolto della nostra interiorità, avremmo in ogni circostanza futura, bella o brutta che sia, gli strumenti giusti per viverla al nostro meglio e non da soli, perché sempre accompagnati dalla nostra anima.

Come ritrovare il contatto con l’anima: i passi per rallentare

Ricordate che anche nei momenti di maggiore solitudine, con una storia sentimentale finita o in una storia in cui non ci sentiamo compresi ed amati, in un momenti di amicizie assenti e di difficoltà relazionali, quando ci sentiamo tremendamente soli, in realtà soli non siamo mai, una guida silenziosa ci accompagna, un passo dietro di noi, senza invadere il nostro incedere ma con uno sguardo proiettato sul futuro, dove lei riesce a vedere.
Per arrivare a questo risultato dobbiamo abbassare il volume…rallentiamo, credetemi è possibile. Creiamo dei momenti in cui fermarci durante la giornata. Guardiamo un po’ meno i social e un po’ più la nostra profondità.
Quando proviamo una sensazione o un’emozione alziamo il volume.

Nel prossimo articolo vi proporrò un esercizio guidato che ci aiuterà a fermarci da eseguire insieme e che troverete anche sul mio canale YouTube, che vi consiglio di seguire. Troverete alcuni video interessanti. Aspetto commenti e pensieri sia sul canale Youtube che sulla pagina facebook LA CASA DELL’ANIMA che vi sta aspettando.

Ciao!

Dott. Fulvio d'Ostuni

Mi chiamo Fulvio d’Ostuni e sono un medico psicoterapeuta. Ho un passato da chirurgo, perché ero fermamente convinto che un chirurgo potesse salvare più vite di un clinico. Poi un incidente in moto cambiò la mia vita. Grazie alla scuola di psicoterapia di Riza Psicosomatica ho unito la mia storia medica alla psicoterapia e mi sono evoluto come medico psicoterapeuta . Oggi mi sento pronto ancora di più a dare il mio contributo agli altri.