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Come affrontare l’ansia quotidiana: i consigli di uno psicoterapeuta

Nei giorni nostri l’ansia si può definire il sintomo principe. E’ diffuso nel mondo occidentale come mai prima, secondo alcuni studi, ve ne sono molti, il 30 % della popolazione mondiale almeno una volta nella vita soffre di un disturbo d’ansia.

Da dove deriva il termine ansia?

Il termine ansia deriva dal latino tardo Anxia a sua volta proveniente dal verbo angere ossia opprimere e rende molto bene il senso di oppressione o schiacciamento che l’ansioso percepisce in molti momenti e di fronte a innumerevoli episodi.

Le ansie possono essere generalizzate ossia di provenienza non chiara, sentiamo questa paura di qualcosa di incerto dentro di noi e non capiamo perché, oppure può avere un’origine nota.

I disturbi d’ansia classificati dal DSM-5

  • Disturbo d’ansia da separazione
  • Mutismo selettivo
  • Fobia specifica
  • Disturbo d’ansia sociale
  • Disturbo di panico
  • Agorafobia
  • Disturbo d’ansia generalizzata

Il DSM-5 è l’enciclopedia dei disturbi mentali universalmente riconosciuta e pertanto presenta la massima autorità nel campo.

Al di là delle classificazioni stiamo con i sintomi e facciamoci aiutare dai nostri antichi maestri latini ritornando al senso del verbo angere ossia oppressione.

L’ansia è una sensazione di oppressione costante più o meno forte ma sempre presente. Dico sempre ai miei pazienti che tutte le patologie organiche hanno un sintomo, pensiamo ad esempio al dolore nell’emicrania o alla tosse nella bronchite o al bruciore minzionale nelle cistiti o alla nausea o anche alle situazioni non patologiche come i semplici dolori mestruali o dolori articolari e muscolari quando si fa sport dopo un po’ di inattività. Ebbene tutti i sintomi appena descritti hanno dei momenti di acuzie e dei momenti di quiescenza, nessun sintomo resta acuto, costante nel tempo lungo, mentre l’ansia si. Essa può accompagnarci per decenni e non lasciarci mai, ci possono essere momenti che è più sfumata ma l’ansioso la sente sempre. Inoltre l’ansia ha un’altra qualità rispetto ai sintomi sopra descritti. Noi non possiamo prevedere se e quando ci verrà una delle patologie sopra descritte ed essendo piuttosto infrequenti difficilmente le temiamo, anche per la loro non gravità. Invece l’ansia ci condiziona anche quando non c’è perché può comparire in qualsiasi momento e spesso senza un qualcosa di tipico che la induca soprattutto nella forma generalizzata.

Nella gestione della nostra salute noi tutti sappiamo che facendo una vita regolata, senza esagerare con certi comportamenti pericolosi, mangiando bene, non fumando, facendo un po’ di sport e controllandoci abbiamo una ragionevole possibilità di non ammalarci almeno fino ad una certa età o quantomeno fino a quando l’età diventi essa stessa un fattore di rischio, senza che ciò comporti necessariamente che l’età induca una malattia, sia chiaro. Poi ogni caso è a se e le malattie in un modo e nell’altro ci colpiscono tutti, ma la cultura della vita sana è dimostrato che ci faccia stare bene.

Per quanto riguarda l’ansia è diverso, lei non risponde a nessuna regola statistica, ci sono persone ansiose che fanno una vita sanissima e persone che fanno una vita a dir poco sregolata e non soffrono di ansia. Come si spiega tutto questo?

Ma cos’è l’ansia?

L’ansia non è una patologia, non è un sintomo, non è una malattia…l’ansia è una voce, la voce dell’anima.

L’anima parla e ci indica la via del benessere e lo fa in tanti modi, con la sua modalità classica: il sottovoce. Ci indica la strada attraverso le immagini come i sogni, oppure con le percezioni, le intuizioni, le coincidenze che coincidenze non sono mai. Ma tante volte noi non crediamo a percezioni, intuizioni, sogni e coincidenze. Ci fidiamo solo del razionale, ponderiamo le nostre scelte, valutiamo con cura ogni istante e ci affidiamo all’Io, alla mente razionale che è ciò di più distante dall’anima, dell’inconscio, dal Se.

E spesso sbagliamo strada, percorriamo vie che non riguardano il nostro benessere e se l’anima si rende conto che proprio non vogliamo ascoltare alza la voce e quando l’anima alza la voce arrivano i sintomi come l’ansia, il panico o le malattie psicosomatiche ossia ogni possibile malattia, o come racconto spesso ai miei pazienti fa come la mia anima che parla con me attraverso la traumatologia, gli incidenti e le fratture.

Ognuno va incontro alla voce della propria anima.

A questo punto chiediamoci: come affrontare l’ansia quotidiana?

Di seguito alcuni consigli pratici da seguire

  • Ogni giorno fermati davanti ad un albero o una pianta e per cinque minuti fermati davanti a lui e fa come lui, non pensare, non muoverti ma percepisci il mondo intorno a te, l’aria, il sole, il vento, l’umidità, fai tutto ciò che lui può fare e non fare quello che lui non può fare;
  • Cogli i particolari che ti accadono che non avevi mai notato prima;
  • Appena ti svegli annota i sogni che ricordi e riguardateli in seguito;
  • Fatti portare dalle intuizioni cominciando dalle piccole cose;
  • Ogni giorno sdraiati comoda con una musica di sottofondo rilassante fai dei bei respiri profondi e percepisci ogni parte del tuo corpo sentendola pulsare.

Impara ad ascoltare la tua anima e lei ti porterà nella tua via e allora non avrà bisogno di parlarti attraverso l’ansia.

Se avessi bisogno di capire meglio questi concetti non esitare a contattarmi.

Dott. Fulvio d'Ostuni

Mi chiamo Fulvio d’Ostuni e sono un medico psicoterapeuta. Ho un passato da chirurgo, perché ero fermamente convinto che un chirurgo potesse salvare più vite di un clinico. Poi un incidente in moto cambiò la mia vita. Grazie alla scuola di psicoterapia di Riza Psicosomatica ho unito la mia storia medica alla psicoterapia e mi sono evoluto come medico psicoterapeuta . Oggi mi sento pronto ancora di più a dare il mio contributo agli altri.