La psicoterapia è un percorso, in genere protratto nel tempo, il tempo giusto per cominciare a percepire i segni del benessere.
Il mio modo di lavorare prevede di concentrarci sui messaggi interni, quelli provenienti dall’Anima. Nelle mie sedute si va in un mondo interiore fatto di immagini, sensazioni e percezioni.
SI va a contatto con la natura e tutto ciò che essa ci può insegnare.
Uno dei compiti più difficili che affronto con i miei pazienti è quello di togliere loro dall’egemonia della mente e scoprire che noi siamo fatti anche da altro.
Spesso utilizzo degli esercizi che ci portano proprio nella direzione del non pensare e del percepire.
Sembra facile ma non lo è.
Siamo così abituati a programmare, proiettare, controllare ed organizzare che ormai lo faccio in ogni momento. Siamo arrivati a farlo sulle emozioni, sugli istinti, facciamo passare tutto in un territorio razionale. Convertiamo tutto nel linguaggio della mente.
Per poi sentire sensazioni di disagio interne alle quali non riusciamo a dare spiegazioni e anche quando ci riusciamo abbiamo nuovamente compiuto lo stesso errore: quello di dare ad un qualcosa di irrazionale una veste razionale.
Il primo compito: insegnare che siamo fatti di altro
Il primo compito in una seduta è proprio questo: insegnare che siamo fatti anche di altro.
Attraverso gli esercizi immaginativi, quelli fisici, attraverso i racconti di episodi ad esempio della mitologia o infine attraverso il ruolo dei riti cerco di far comprendere ai miei pazienti che spazio sconfinato e inesplorato abiti in noi.
Credetemi, è un lavoro complesso e lungo, soprattutto con coloro che sono molto razionali e controllanti e che spesso sono i pazienti più numerosi ossia chi soffre di ansia, il male del secolo.
Lo sono stato anche io e comprendo bene il significato di tali sintomi.
Ma nel nostro percorso di scoperta della nostra vera natura dopo alcune sedute, chi prima e chi dopo, ci imbattiamo nell’aiuto che ci arriva dall’Anima.
L’anima ci parla con immagini o sensazioni. Immagini come sogni significativi o immagini spontanee, oppure nel vedere o meglio notare immagini sempre presenti nella nostra vita ma mai notate per il loro reale valore simbolico.
Un esempio efficace
Un giorno in seduta una mia giovane paziente mi disse incredibilmente sorpresa:” dottore ma lo sa che ho scoperto che in camera mia su una parete c’è un arco?”
Era sorpresa, io le chiesi se era stato messo da qualcuno negli ultimi giorni e lei mi rispose che era lì da anni, perché in passato lei si era dilettata nel tiro con l’arco, ma orami non era più abituata a pensarci essendo passato qualche anno.
Ma improvvisamente non riusciva a distogliere lo sguardo da quell’arco.
Io le spiegai che quando un’immagine ci colpisce e si fa notare è perché l’anima ci sta parlando e nel suo caso il messaggio era chiaro, quella ragazza doveva sviluppare il coraggio e l’autonomia della Dea Artemide, la donna con l’arco.
Questa immagine in quel percorso fu risolutiva e portò il percorso ad una rapida e felice risoluzione. L’anima ci parla con le immagini, ma anche con le sensazioni, soprattutto quelle positive quando siamo sulla strada giusta.
L’importanza del sentire di più
Il segreto è quindi quello. Quando in psicoterapia cominciano ad arrivare le immagini e le sensazioni di benessere vuol dire che stiamo andando nella direzione giusta, che la strada è quella e che bisogna soltanto proseguire il cammino su quel sentiero che ci porterà al posto giusto, il nostro.
Stiamo con le sensazioni e non ascoltiamo troppo la mente in un percorso di psicoterapia come il mio. Chiaramente questa regola vale per la mia psicoterapia e non per tutte.
Ogni percorso è unico perché uniche sono le persone che lo vivono. Dobbiamo imparare a interagire con la comunità interiore che ci popola, fatta di mente, Anima, corpo e tanto altro. Ho usato il termine “comunità” volontariamente, non egemonia, non monarchia, non dittature, ma comunità dove tutti hanno un ruolo prezioso ed unico e nessuno comanda su nessuno.
Comunità interiore e scoperta di sè
Scoprendo chi ci abita riusciamo a trovare in ogni parte di noi le risorse giuste per affrontare le diverse prove della vita, così come in una comunità ci sono artigiani diversi per bisogni diversi. Se mi servono delle scarpe vado dal calzolaio del mio villaggio, se mi serve una spada vado dal fabbro e se mi serve conforto vado dal sapiente, se sono malato vado dal guaritore e così via.
Anche dentro di noi ci sono le parti che ci curano e che se chiamate in causa si prendono volentieri cura di noi.
Dentro ognuno di noi c’è una forza che vuole stare bene. Facciamo il nostro percorso di psicoterapia imparando a pensare meno e a sentire di più, impariamo a farci guidare dalle sensazioni e impariamo a conoscerci veramente e scoprire dentro cosa c’è.
Io sono pronto ad accompagnarti.