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Cos’è la paura?

La paura è una delle cinque emozioni fondamentali insieme a rabbia, disgusto, tristezza e gioia. La sua funzione originale era quella di avvisare l’essere umano di un pericolo imminente e/o potenziale.

L’origine della Paura

La paura nasce con i primi uomini preistorici in un periodo storico particolarmente difficile dove i rischi di morire erano molteplici, dall’attacco di una belva feroce, ad altri uomini ad eventi naturali e altri mille possibili pericoli. La vita dell’uomo preistorico era molto breve e soggetta a morte violenta come principale causa del decesso e pertanto la paura era una compagna fondamentale che spesso era la principale alleata dell’essere umano. Forse delle cinque emozioni fondamentali era quella che maggiormente si palesava in quel periodo e nei primi millenni di vita umana sul pianeta.

Con il procedere del corso della storia le altre emozioni fondamentali hanno recuperato il loro giusto spazio e la paura si è posizionata nel suo corretto ambito.

Nei tempi moderni la morte violenta si presenta come un evento piuttosto raro (se si escludono gli eventi bellici che tristemente ci accompagnano) e la qualità di vita è radicalmente cambiata soprattutto nella nostra società occidentale. La vita media supera di molto gli 80 anni e molte malattie, anche se gravi, non portano più a morte certa e anche se a prognosi infausta con le cure oggi presenti spesso garantiscono ancora anni di vita al paziente prima di concludere il suo percorso.

Anche solo nel 1900 una malattia come il diabete portava ad un decesso in pochi mesi o anni, oggi ci si convive quasi normalmente.

All’inizio dei tempi la paura era paura di morire, paura di ammalarsi, paura di ferirsi (che voleva dire spesso morire), paura di non trovare cibo, paura di non trovare un rifugio, paura di subire furti e/o aggressioni, paura di smarrire un percorso, paura di non trovare acqua, paura di eventi naturali, paura del caldo o del freddo che non sono altro che forme diverse della prima paura ossia quella di morire.

Le paure di oggi

Oggi la paura è mutata ed è passata dalla paura di morire per mille motivi alla paura di perdere quello che si possiede.

La paura di morire è rimasta presente ma si è evoluta e a lei si sono affiancate altre forme di paura come quella di perdere le nostre abitudini, di perdere il controllo (illusorio) sul futuro, di perdere la possibilità di sviluppare un progetto a lungo termine magari non ancora iniziato e di cui non conosciamo l’esito.

Cosa succede quando abbiamo paura?

La paura da avviso per un pericolo reale è divenuta paura per un evento illusorio anche statisticamente raro che potrebbe accadere e che potrebbe causare degli impedimenti non definiti o situazioni non prevedibili.

La capacità di immaginare una possibile catastrofe anche a lunghissimo termine è diventata un’abitudine della mente umana con la conseguente produzione di:

  • stress
  • ansia
  • pensieri ricorrenti e attacchi di panico

per dinamiche non presenti e che magari non accadranno mai.

La psicologia dunque deve di seguito reagire alla richiesta sempre più incessante di aiuto per disturbi d’ansia e sintomi associati spesso scaturiti da qualcosa di non esistente e reale. Nel mio sito ho raccolto questi disturbi all’interno del territorio della paura.

Paura e Ansia

Definiamo l’ansia come paura generalizzata verso qualcosa di non ben definito e definibile.

Lo psicoterapeuta deve quindi percorrere una duplice strada: quella di definire e centrare l’esame di realtà, di lavorare sul tema del controllo sul futuro che ci viene indotto dalla società consumistica in cui viviamo dove per vendere un prodotto di grande costo e impegno economico protratto nel tempo si rende necessario convincere l’acquirente della stabilità di un futuro la cui certezza non può essere messa in discussione.

Deve quindi lavorare sulla percezione del tempo del paziente di quello che significa realmente futuro e sua percezione e di quanto sia illusorio e pericoloso il tema del controllo.

A questo discorso aggiungiamo però quanto sia invalidante l’ansia. Quanto essa limiti la vita delle persone che ne soffrono sia quando la hanno sia quando ne sono liberi ma sono condizionati nelle loro scelte e comportamenti dalla paura di essere colpiti da questa “nemica acerrima” come viene spesso considerata.

Spesso la strategia che le persone ansiose ritengono più efficace è quella dell’evitamento e dell’anticipazione mentre il percorso corretto è quello opposto.

Cura dell’ansia

Come terapeuta con i miei pazienti lavoro sul recupero della funzione benefica dell’ansia prendendo da lei il senso positivo che porta dentro di sé, ossia quello di proteggerci ed avvisarci, insegno loro ad accoglierla e ascoltarla, di stare con quella amica arrabbiata e spaventosa che invece con il lavoro può divenire un’alleata preziosa.

I grandi percorsi innovativi e di evoluzione che portano al cambiamento come ci insegna la storia e la letteratura, come ci insegna ad esempio Dante per giungere alla realizzazione ovvero al “nostro paradiso” devono iniziare con un viaggio con qualcuno che ci accompagni e ci guidi attraverso una selva oscura ossia il nostro inferno e venendo a contatto con le nostre paure e la nostra oscurità. Solo così incontreremo la luce del rinnovamento.

Dott. Fulvio d'Ostuni

Mi chiamo Fulvio d’Ostuni e sono un medico psicoterapeuta. Ho un passato da chirurgo, perché ero fermamente convinto che un chirurgo potesse salvare più vite di un clinico. Poi un incidente in moto cambiò la mia vita. Grazie alla scuola di psicoterapia di Riza Psicosomatica ho unito la mia storia medica alla psicoterapia e mi sono evoluto come medico psicoterapeuta . Oggi mi sento pronto ancora di più a dare il mio contributo agli altri.

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